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Il costo degli strumenti popolari
[30-10-2007]
In un recente incontro al Circolo Gianni Bosio, uno dei presenti alla domanda: "Lei cosa fa?".
Ha risposto (più o meno):
"Io costruisco chitarre battenti per i giovani, ossia, strumenti popolari accessibili a tutti, secondo lo spirito che animava i "vecchi" costruttori". "Potrei anche fare chitarre impreziosite da avori, madreperla, ecc... ma non ne comprendo l'utilità e la coerenza con lo spirito della musica di tradizione"
Sullo stesso piano filosofico si pone l'amico molisano Gianfranco, che addirittura regala i suoi flauti di canna ed anche un altro "liutaio", Giuseppe Salamone, che produce e vende zampogne, totarelle, tamburelli, ecc... a prezzi decisamente "popolari".
Ritengo questo modo di rapportarsi alla tradizione estremamente corretto e coerente, soprattutto nell'ottica di quello che è uno dei principi sui quali si basa la tradizione orale: il suo perpetuarsi.
D'altra parte rilevo, sempre più spesso, la presenza di "costruttori" che propongono i loro articoli a prezzi assolutamente esorbitanti: tamburelli "normali" a 120/180 Euro; ance di plastica a 30/40 €; ecc...
Il mestiere che faccio mi porta a dire che se c'è gente che acquista a quei prezzi è bene che ci sia gente che offre strumenti a quei prezzi.
Ma quegli strumenti, mi chiedo, a cosa servono veramente?
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