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la costruzione di una chitarra classica

 

per gentile concessione del M° Vincenzo Cipriani da Assisi (Pg)   vcipriani@virgilio.it

  In questa pagina abbiamo il piacere e il privilegio di ospitare il Maestro Cipriani, che con queste foto ci permette di documentare la realizzazione di una chitarra classica.

Per quanto le foto siano molto eloquenti cercherò di descrivere la sequenza delle operazioni, abbiate quindi comprensione e benevolenza verso la mia scarsa competenza.   Alfonso
  Ogni gesto del liutaio è un piccolo passo teso ad ottenere il miglior risultato.

La selezione viene operata già nelle ditte specializzate, che selezionano i legni per taglio, qualità, caratteristiche estetiche

Il liutaio opera a sua volta una ulteriore e attenta selezione di questi legni, saggiandone con cura il suono e l'aspetto

una solida rete di amicizie permette a volte di acquisire legni ricavandoli da antichi manufatti, il liutaio li conserverà gelosamente per particolari utilizzi

  i legni vanno custoditi in maniera opportuna in un ambiente idoneo, anche per migliorarne la stagionatura

qui il Maestro custodisce con cura le sue preziose scorte

 

 

 

un igrometro è indispensabile per mantenere sotto controllo l'umidità del locale, sia per preservare i legni che per segnalare il momento ottimale per alcune operazioni

  nel momento in cui decide di realizzare uno strumento non ha che da scegliere nel suo magazzino il set di legni più opportuno

 

ecco che quindi sceglie la tavola armonica, il fondo e le fasce

 

sia la tavola armonica che il fondo sono sempre costituiti da due pezzi tagliati a libro da una singola tavola

 

 

 

 

 

..un buon liutaio è la summa di tante competenze: un pò botanico, un pò fabbro, un pò scultore, pittore, ebanista, alchimista, elettricista, falegname, meccanico ..

   

in questa foto il Maestro Cipriani (che in seguito chiamerò Vincenzo per sua espressa richiesta), dopo averle tenute a bagno, si accinge a piegare le fasce della chitarra (una per volta) utilizzando una "macchina" da lui progettata, costituita da una robusta forma in legno munita di tiranti che agganciati ad alcune controforme permetteranno alle fasce di assumere la forma dovuta.

la superficie di contatto forma/fasce è costituita da una lastra metallica opportunamente riscaldata tramite delle resistenze

  ed ecco che questa controforma una volta stretta tramite i dadi a farfalla segnerà il "punto vita"
  aggiungendo le altre due controforme si ottiene la perfetta curvatura della fascia
   
  una volta piegate le fasce continuano la fase di asciugatura in questa forma "concava" con l'aiuto di alcuni morsetti

 

 

  con sega e raspa si realizza questo piede con un incavo a coda di rondine, nel quale poi verrà incastrato il manico
  sia il piede che la zocchetta del fondo vengono incollate alle fasce

 

 

  si preparano le controfasce
  che vengono incollate sul lato del fondo con l'aiuto di mollette
  qui Vincenzo appone il suo marchio a fuoco sul piede
  la tavola armonica

le superfici di incollaggio delle due parti che comporranno la tavola armonica devono combaciare perfettamente

qui Vincenzo ne perfeziona i bordi lisciandoli su di un asse sul quale è incollata una striscia di carta abrasiva

una operazione semplice ma che richiede una grande perizia

  le due superfici vengono incollate con l'aiuto di un'altra delle "macchine" che il liutaio realizza personalmente secondo le sue esigenze e preferenze
  disegnata la sagoma della chitarra e stabilita la posizione della buca con questo utensile a compasso Vincenzo traccia due solchi nella tavola delimitando lo scasso nel quale comporrà l'intarsio della corona
  con l'aiuto di scalpelli di varie dimensioni si realizza lo scasso asportando la parte fra i due solchi
  ecco lo scasso perfettamente realizzato
  qui Vincenzo ci mostra come complicarsi la vita.. realizzando una corona assolutamente personalizzata con un procedimento che chiamare certosino è un vero eufemismo

il soggetto da riprodurre è il cavalluccio marino tipico del ricamo "Punto Assisi"

 

 

  Vincenzo pianifica la realizzazione di un quadrello composto incollando assieme 63 quadrelli di legno, di cui 40 neri e 23 bianchi, accostati in modo da formare, trasversalmente, il cavalluccio marino
  si inizia la realizzazione del quadrello
  l'incollaggio dei mini-quadrelli procede..
  ecco il quadrello terminato, una volta ben asciugato Vincenzo lo affetterà in sezioni trasversali di circa 2 mm di spessore, serviranno 40 "fette" per comporre il mosaico..
  con l'aiuto di spilli e colla i filetti bianchi e neri vanno a delimitare i bordi della corona creando una linea di distacco estetico con il piano armonico
  le "fettine" di cavallucci vanno a riempire il rimanente spazio
  se c'è bisogno si riempie qualche interstizio con un apposito stucco e una volta che tutto è ben asciutto con una rasiera si raschiano le parti in eccesso rispetto al piano armonico
  lisciando il piano armonico con carta abrasiva sempre più sottile si ottiene un risultato perfetto
  con l'aiuto di una forma rigida si riportano sotto la tavola armonica i punti di riferimento in cui andranno incollate catene, raggi e rinforzi vari
  si selezionano i legni per catene, raggi,. rinforzi e colletto
  tagliata la buca, incollato il colletto e il rinforzo del ponticello si posizionano e si incollano le catene
  dopo avere opportunamente sagomato la catena trasversale si incolla la catena inferiore e i raggi, opportunamente sagomati ad incastro con il rinforzo del ponticello
  una volta ben incollati catene e raggi vanno portati alla giusta sagoma e dimensione con l'aiuto dello scalpello
  ci si accinge alla preparazione dei filetti che orneranno il fondo, incollando fra di loro dei filetti chiari e scuri secondo il gusto personale
  qui i filetti asciugano tenuti da apposite mollette
  una rasatina per pulire il risultato anche dagli eccessi di colla
  ecco che il marchingegno  precedentemente usato per incollare le due parti della tavola armonica viene ora impiegato per unire le due parti del fondo e la striscia centrale composta con i filetti
  le parti ben premute fra di loro aderiranno saldamente
  un rinforzo andrà a ricoprire, proteggere e rinforzare il punto di incollaggio centrale del fondo

 

una volta che sia ben incollato verrà sagomato per accogliere le catene del fondo

  si incollano le catene
  ed anche queste verranno sapientemente sagomate

 

 

 

 

ogni legno, tavola, rinforzo, catena dovrà avere la venatura opportunamente orientata in funzione del "compito" che dovrà sostenere

  con l'aiuto degli elastici si posiziona il fondo nella forma
  si segnano i riferimenti
  e con taglierino e scalpello si creano dei perfetti incastri fra catene e controfasce
  l'incollaggio delle fasce alla tavola armonica richiede l'uso della "forma concava"

che ha la funzione di mantenere immobili e nella giusta posizione le varie parti

  incollaggio del controtacco alla Tavola Armonica
  Vincenzo prosegue nella creazione di una controfascia composta da "peones" incollati uno ad uno
  la parte interna con tutti i particolari è terminata
  non resta che incollare il fondo e la cassa è completa

 

  una volta incollata si sgancia la forma per facilitare l'estrazione della cassa
  realizzate e rifinite le sedi per i filetti questi vengono incollati lungo tutto il perimetro esterno
  per tenerli ben stretti e fermi9 l'ideale è il nastro di carta
  un paio di morsetti aiutano a fermare meglio il tutto 
  con varie rasiere si toglie un po di legno e colla in eccesso preparando la cassa alle successive rifiniture
  si passa al manico controllando minuziosamente lo stato del legno e la giusta venatura

 

il legno più indicato e indubbiamente più usato per il manico della chitarra classica è la cedrella odorata

  per ottenere una maggiore affidabilità e rigidità del manico Vincenzo inserisce un listello di ebano fra i due listelli di mogano
  i listelli vanno ben serrati fra i morsetti
  ora si passa all'incollatura della paletta
   notate la sagoma della paletta già disegnata nella faccia inferiore
  un buon serraggio delle superfici è essenziale per una perfetta adesione
  l'incollaggio del tacco, del medesimo legno del manico
  dopo avere disegnato il tacco ed averlo sagomato con la sega a nastro si comincia a sbozzarlo con lo scalpello
  e poi si procede di raspa, la relativa tenerezza del mogano permette un agevole uso di raspe e lime che però vanno usate con molta perizia
  con il trapano a colonna si abbozzano le asole della paletta che poi andranno ben rifinite
  si procede alla foratura della paletta per realizzare la sede dei perni delle meccaniche

questa operazione è delicatissima perchè i fori vanno eseguiti con estrema precisione e con la giusta inclinazione

  ed ecco la paletta che con l'applicazione di una sfoglia comincia ad avvicinarsi all'aspetto finale
  si rifiniscono le asole con estrema cura
  il manico, con il suo incastro a coda di rondine si va ad inserire nell'apposita sede che era stata realizzata nella zocchetta della cassa
  con l'aiuto di alcuni spesso si aumenta l'aderenza fra manico e cassa e e si consolida la giusta inclinazione del manico rispetto alla cassa
  qualunque cosa si incolli va sempre usato il morsetto per serrare le parti perchè le colle durante la veloce evaporazione  riducono il loro volume
  pur conoscendo bene la formula ed il procedimento matematico per determinare l'esatta posizione di ogni tasto in funzione del diapason dello strumento qui Vincenzo adopera un software (foglio excell) che gli permette, digitato il diapason, di ottenere l'esatta distanza di ogni tasto dal capotasto, con un approssimazione fino alla quarta cifra decimale
  ottenute le misure dei tasti queste vanno segnate sulla tastiera in ebano con la massima precisione possibile
  con l'aiuto di una sega a nastro Vincenzo opera dei solchi sulla tastiera, guidato dai segni precedentemente disposti
  la tastiera completa di solchi viene applicata nella giusta posizione, un errore di 1 mm nell'orientamento o nell'inclinazione dell'insieme manico-tastiera pregiudicherebbe la perfezione del lavoro
  la tastiera viene incollata e tenuta in posizione tramite vari morsetti
  la tastiera aderisce perfettamente alla cassa, notate che è sagomata in modo da combaciare con l'inizio della buca
  il posizionamento è perfetto,k procediamo all'apposizione dei tasti inserendoli nei solchi con un martello di gomma
  l'inserimento dei tasti che cadono sulla cassa richiede un'attenzione maggiore..
  si procede alla pareggiatura dei tasti affinchè vengano eliminate eventuali imperfezioni dell'ordine di decimi di millimetro
   
  con un utensile manuale da taglio si arrotonda la parte inferiore del manico per dargli la giusta sagoma
  con varie carte abrasive si perfeziona la superficie della parte inferiore del manico, si noti che una faccia del listello di ebano inserito nel manico rimarrà alla vista mentre l'altra faccia è stato ricoperto dalla tastiera
  l'anima alchimista di Vincenzo si accinge a preparare le misture con le quali si proteggerà il legno
  la protezione avrà anche una piacevole funzione estetica
   
  un'altra fase lunga e delicatissima, un attimo di distrazione o una mossa sbagliata e un granello di polvere può rigare il legno costringendo il liutaio ad un lungo lavoro supplementare
  continua la preparazione del fondo con una accurata carteggiatura, senza la quale non sarebbe possibile ottenere una perfetta lucidatura
  le vernici vengono date usando diversi tamponi, fra una mano e la successiva passeranno diverse ore e tutta l'operazione durerà vari giorni
  il risultato sarà una perfetta lucidatura a specchio che oltre ad essere piacevole alla vista è anche una discreta protezione per lo strumento
  si passa alla realizzazione del ponticello, il legno è scelto in funzione della durezza della fibra e dell'orientamento della venatura
  il ponticello comincia a prendere forma, ora viene serrato in un utensile autocostruito... 
  ...che permetterà alla fresa di svolgere un lavoro perfetto
  con l'aiuto del traforo Vincenzo si appresta ad eseguire un intarsio ornamentale sulla piastrina di osso
  la piastrina andrà incollata sul ponticello, il lavoro è perfetto,

da notare la lieve inclinazione che Vincenzo ha dato al solco che accoglierà l'osso del ponticello sul quale poggeranno le corde, essa servirà a compensare il crescente diametro delle corde contribuendo alla ottimale intonazione della tastiera

  con fili e riga si controlla l'esatto posizionamento del ponticello
  si segna la posizione
   
  con un piccolo utensile Vincenzo raschia la superficie in modo da eliminare la vernice così da favorire un miglior contatto fra la colla, la tavola e il ponticello
  con l'aiuto di una maschera di carta gommata si stende la colla
  l'adesione del ponticello alla cassa viene favorita da un perfetto serraggio delle parti ottenuto con l'aiuto di tre particolari morsetti che consentono il posizionamento della ganascia superiore all'interno della casa in corrispondenza del ponticello
  da un osso di femore di bue opportunamente trattato e ben stagionato Vincenzo ricava la barretta sulla quale poggeranno le corde, e che andrà incastrata nel solco del ponticello
  il cartiglio con la firma e i sigilli del Maestro
  è il momento di montare le chiavette, l'uso di una meccanica di qualità contribuisce alla perfezione dello strumento
  ed ecco la chitarra pronta per il concerto !

 

in questa foto lo strumento ha la tavola armonica in Cedro del Canada

  in questa la tavola è in  Abete Val di Fiemme
   
   
 

solo ponendo una estrema cura nella selezione, realizzazione e assemblaggio di ogni componente il liutaio riesce ad ottenere da uno strumento la massima qualità del suono, sarà poi il musicista a sfruttarne al meglio i pregi traendone gioia e soddisfazione per se e per gli altri