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la musica degli ignoranti
 

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la battente vista da..

Roberto Trenca

 

 
Come e quando ti sei imbattuto per la prima volta nella chitarra battente

Avevo 17 anni quando ad un festival di musica popolare vidi suonare questo strumento che già avevo ascoltando in alcuni dischi che avevo in casa. 

In quella occasione che cosa ha attirato il tuo interesse

Il suo suono aspro ma pieno e la tecnica adoperata per riprodurre la terzina, io poi adoravo cimentarmi in tecniche della mano destra. 

Nel tuo percorso di apprendimento c’è stato un momento in cui si è verificata una svolta ?

Si, quando ho incontrato il Maestro Marcello Vitale che mi ha guidato al tocco, che poi , a mio avviso, è quello che ti da una personalità musicale, rispetto alla tecnica… 

Come sei entrato in possesso della tua prima battente ? hai trovato difficoltà a reperirla ?

No, sono Nato a Napoli e lavoro qui. Dunque benché non sia uno strumento tipicamente napoletano sicuramente Napoli è più fornita di liutai che si cimentano nella costruzione di chitarre battenti rispetto a Bergamo!Infatti la prima chitarra battente che entrò in casa fu costruita da Mario Vorraro, liutaio noto a Napoli. 

C’è stato qualcuno che ti ha trasmesso la sua passione, le sue esperienze o al quale ti sei rifatto come modello di riferimento ?

Mio fratello ha suonato per anni nel gruppo di musica popolare La Moresca, questo più una genetica  tradizione d’amore per le sonorità del Sud Italia hanno fatto nascere in me la voglia di appassionarmi a questo strumento. 

Hai trovato utile qualche testo, libro, pubblicazione, cd ecc.. ?

A dire il vero non ho mai fatto uso di compendi, nè credo esistano o forse non ne sono informato…di cd al contrario ne ho consumati parecchi per assorbire la tecnica.  

Quanto ha contato per te la musica di tradizione o il rapporto con qualche “portatore” della tradizione

Questa domanda richiederebbe una lunga risposta che culminerebbe in un qualcosa a metà tra un trattato di antropologia musicale ed una polemica personale. Per non annoiare nessuno mi limiterò a dire che dalle mie parti si nasce con la tradizione e si “vive” dimenticandola…mettiamola così.. Questo è successo e continua ad accadere. La prova è data  da come si comportano alcuni illustri musicisti e gli enti che stanno alle loro spalle.

E mi fermo qui.

La tradizione è un elemento importantissimo, va bene la contaminazione ma occhio che essa non offuschi le basi. Per la serie… suoniamo la battente anche in altri generi musicali, ma dopo aver appreso bene il suo di contesto nativo. 

Ritieni che oggi nel tuo modo di usare lo strumento tu abbia sviluppato una impronta assolutamente personale ? 

Credo di si, ma chissà se domani un ulteriore incontro non  apra una nuova finestra. 

La tua terra, le tue origini, la tua cultura, quanta parte hanno oggi nell’uso che fai dello strumento ?

In  questa risposta non posso omettere un fondamentale premessa.

Andiamo per ordine. Musicalmente mi sono formato come chitarrista classico esperto nell’uso delle tecniche del Sud America. Questo unito alla passione per la musica popolare del Sud Italia ha generato naturalmente un’ ulteriore forma di utilizzare la chitarra battente. Del resto la musica cosiddetta “de ida y vuelta” contempla l’uso di strumenti e sonorità che partivano dalla Spagna e dal Portogallo (dunque dall’Europa e dall’Oriente) e si incontravano con forme e strumenti musicali precolombini. Questo fenomeno comincia dal ‘600 e si protrae fino alla metà del secolo scorso.

Io stesso ho più volte suonato in varie zone del Sud America la chitarra battente, suscitando un’ enorme stupore data la poca conoscenza che si ha di questo strumento da quelle parti.

Dunque se pure la mia cultura e le mie origini hanno fatto da mamma per l’uso e la conoscenza di questo strumento, ho personalmente fatto “viaggiare”queste sonorità e queste tecniche attraverso altre culture che ho sentito alla stregua come mie. Il risultato? Ottimo direi.

 Possiedi una sola chitarra battente ? Sei affezionato ad uno strumento in particolare ?

Attualmente posseggo una sola chitarra battente costruita dai Fratelli Sirleto qui a Napoli e mi trovo benissimo, ma conto in futuro di procurarmi una De Bonis: La chitarra battente!

Ti è mai balenata l’idea di costruirtene una ? hai consultato qualche testo o qualcuno ti ha aiutato o dato delle indicazioni ?

No grazie, lascio ad altri quest’ attività artistica. 

Il tuo rapporto con il liutaio ti ha trasmesso qualcosa oltre a fornirti lo strumento ?

A volte mi sono recato da lui per altri tipi di aggiusti su altri strumenti ma non più di questo. 

Hai avviato qualcuno all’uso dello strumento trasmettendogli la tua esperienza, i tuoi insegnamenti o la tua passione ?

Ogni tanto qualche amico musicista mi fa l’occhio attento sulla mano destra mentre la suono e si limita a chiedermi il movimento base, altri meno amici mi chiedono appuntamenti  in privato per fare un poco di pratica…ma non posso dire di avere adepti al seguito. 

Hai mai suonato in pubblico ? raccontami le impressioni della tua prima volta

La prima volta fu a 19 anni in un concerto presso un castello del Parmense con il gruppo La Moresca. A parte l’emozione che sempre mi prende quando suono dal vivo, ricordo che ebbi la conferma di quanto continuo a pensare in termini di amplificazione dal vivo. La chitarra battente è uno di quegli strumenti che necessitano solo di un buon microfono esterno e basta. 

Se usi lo strumento in pubblico c’è un tipo di manifestazione alla quale ti piace partecipare più di un’altra ?

Non mi piacciono le manifestazioni dove suonano trenta gruppi che iniziano a fare il soundcheck a mezzogiorno e poi suonano alle undici di sera con un service che altre a dare i numeri ti lascia i livelli del gruppo precedente. Credo che il giusto sia non più di tre formazioni. Questo lo dico a prescindere.

Amo suonare la chitarra battente in contesti avulsi dai luoghi dove è solito incontrarla. 

prediligi l’uso dello strumento come accompagnamento al canto, come accompagnamento alla danza oppure come strumento melodico/solista ?

Ho piacere ad esprimermi in tutte e tre le forme, forse l’accompagnamento alla danza mi fa guardare prima l’orologio… 

assieme a quali altri strumenti prediligi suonare in assoluto ? qual è per te la formazione ideale ?

Di base strumenti acustici. Amo molto il tar, percussione di tradizione araba, la sua rotondità di suono pieno e cupo riempie bene e profondamente.  Il violoncello lo trovo utilissimo a fungere da armonizzatore e da basso. La chitarra classica sia da contrappunto che come spalla è quasi sempre fondamentale. Per i fiati amo molto la quena ed il moseño, flauti della tradizione andina. Ma la lista sarebbe lunga….basicamente questi sono gli strumenti con i quali mi sono cimentato con la chitarra battente sentendomi soddisfatto della scelta.

La formazione ideale?Quella nella quale nessuno crede di sapere più degli altri e tutti vogliono apprendere un poco dall’altro. Mi sento di dover rispondere questo per prima cosa.  Per la strumentazione beh…tutti posso suonare tutto in maniera diversa. In Turchia si suona una chitarra classica senza i tasti..il viaggio è lungo e le formazioni cambiano nella testa ad ogni approdo.

l’uso della chitarra battente ti ha avvicinato a qualche altro strumento ?

Si, per un brevissimo periodo di tempo ho strimpellato la chitarra barocca, ma il troppo stroppia… 

hai mai avvertito l’esigenza di creare una composizione musicale personale ?

Si, in oltre credo che la chitarra battente si presti molto alla composizione…anche suonata armonicamente fa da ottimo tappeto per melodie di varie forme e tonalità. 

qualcosa che non ti ho chiesto e che ritieni importante dire.

Tutti suonano. Molti suonano bene. Pochi trasmettono. Ho sempre questo monito in me appena imbraccio uno strumento.

                                                                                               

                                                                                Roberto Trenca

grazie Roberto, e buone suonate !

Alfonso

 

 

 
 

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