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la musica degli ignoranti
 

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la battente vista da..

    Edoardo Morello

 

 
 

Come e quando ti sei imbattuto per la prima volta nella chitarra battente

Nel 1982. Facevo parte di una compagnia teatrale –  Napoli Nuova77- che metteva in scena uno spettacolo le cui musiche erano state scritte da Eugenio Bennato. Della compagnia faceva parte anche Andrea Nerone- ex NCCP- che mi accompagnò a Bisignano nella bottega del Maestro Vincenzo De Bonis. Ne uscimmo con due chitarre battenti.

In quella occasione che cosa ha attirato il tuo interesse

Le sonorità sino ad allora quasi sconosciute,  almeno a me, proveniente da una cultura Occitana

Nel tuo percorso di apprendimento c’è stato un momento in cui si è verificata una svolta ?

Nel momento in cui ho deciso di riappropriarmi della tecnica che avevo per anni abbandonato dopo la parentesi teatrale con Eugenio.

Come sei entrato in possesso della tua prima battente ? hai trovato difficoltà a reperirla ? 

Ho già risposto-in parte- a questa domanda ma lo ricordo ancora volentieri. Sono state una serie di concause fortunate a farmi incontrare la mia prima battente. Nella bottega di Vincenzo De Bonis nel 1982 accompagnato e presentato da Andrea Nerone.

C’è stato qualcuno che ti ha trasmesso la sua passione, le sue esperienze o al quale ti sei rifatto come modello di riferimento ?

Ascoltavo Eugenio strimpellare nelle pause delle prove e Andrea mi insegnò le prime posizioni sulla tastiera, ma il vero colpo di fulmine avvenne molti anni dopo, Quando decisi di rinverdire le mie nozioni e partecipai ad un corso organizzato dal Circolo Gianni Bosio che vedeva tra i partecipanti: Il maestro Antonio Dattis, Davide Polizzotto che è diventato in seguito un virtuoso di questo strumento e anche udite udite il prode Alfonso. L’insegnante era Gianluca Zammarelli. In quella occasione acquistai una chitarra di Alfonso (vedi foto) che possiedo ancora oggi e alla quale sono particolarmente legato.

Hai trovato utile qualche testo, libro, pubblicazione, cd ecc.. ?

L’ascolto di tanti, tantissimi CD –sarebbe estremamente lungo elencarli e farei sicuramente torto a qualcuno non citandolo- è stato fondamentale. Non ho mai letto pubblicazioni specifiche.

Quanto ha contato per te la musica di tradizione o il rapporto con qualche “portatore” della tradizione

Direi che il mio approccio è stato , ed è ancora molto ‘in punta dei piedi’ . Io sono Piemontese e le mie tradizioni sono piuttosto lontane da quelle che annoverano il repertorio battentistico specifico. Tuttavia è stato fondamentale poter ascoltare dal vivo alcuni suonatori anziani. Soprattutto per cercare di carpire lo spirito più della tecnica.

Ritieni che oggi nel tuo modo di usare lo strumento tu abbia sviluppato una impronta assolutamente personale ? 

Credo che ogni musicista e/o suonatore, nel tempo, sviluppi una impronta del tutto personale nell’approccio allo strumento. Accade per tutti gli strumenti ed a qualsiasi livello.

La tua terra, le tue origini, la tua cultura, quanta parte hanno oggi nell’uso che fai dello strumento ?

Molto poco. Come ho già detto sono Piemontese e l’uso che ne faccio è invece tutto rivolto ad un repertorio diverso che ho dovuto interiorizzare negli anni

Possiedi una sola chitarra battente ? Sei affezionato ad uno strumento in particolare

Ne possiedo a tutt’oggi tre. La prima battente non si scorda mai

Ti è mai balenata l’idea di costruirtene una ? hai consultato qualche testo o qualcuno ti ha aiutato o dato delle indicazioni ?

    Noooooo, non avrei le competenze, ma soprattutto mi manca la pazienza.

Hai mai suonato in pubblico ? raccontami le impressioni della tua prima volta

Sono quasi trent’anni che suono in pubblico e la mia prima volta risale ai tempi dell’austerity, in Valle D’Aosta. Ricordo solo che faceva un gran freddo.

Se usi lo strumento in pubblico c’è un tipo di manifestazione alla quale ti piace partecipare più di un’altra ?

dopo tanti anni sono arrivato alla conclusione che il maggiore divertimento mi viene da situazioni conviviali e tra amici. Sul palco è sempre un’emozione,ma riesco a viverlo con discreto distacco

prediligi l’uso dello strumento come accompagnamento al canto, come accompagnamento alla danza oppure come strumento melodico/solista ?

Tutte e tre le situazioni. Ognuna stimola fantasie diverse

assieme a quali altri strumenti prediligi suonare la battente ? qual è per te la formazione ideale?

Tamburello, ciaramella, zampogna, canto. La formazione ideale credo dipenda dal repertorio e non mi sento di elencare una formazione buona per tutte le situazioni

l’uso della chitarra battente ti ha avvicinato a qualche altro strumento ?

Nel mio caso è stato il contrario. Vengo dalla fisarmonica e dalla chitarra classica. La battente è venuta dopo. Tuttavia, in seguito, ho approcciato diversi strumenti della tradizione quali: il tamburello, il friscaletto, la mandola, l’organetto.

hai mai avvertito l’esigenza di creare una composizione musicale personale ?

Sì, ma il limite della lingua e della mia provenienza geografica mi ha sempre consigliato di desistere. Ricordo però che in un periodo molto buio  per le mie finanze, registravo dei pezzi per un tipo che mi portava dei canovacci di testo ai quali dovevo letteralmente rifare tutto. Li considero ancora pezzi miei. Alcuni sono nati con la battente.

 

                                                                                                                          Edoardo Morello

Grazie Edoardo, e buone suonate !

Alfonso

 

 

 

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