Come e quando ti sei
imbattuto per la prima volta nella chitarra battente?
La prima che ho
visto era in una vecchia foto di Bennato, pubblicata su un
metodo per chitarra che usciva in edicola. Io allora,
chiaramente, a stento sapevo cosa fosse la chitarra "normale"...
La prima che ho suonato è stata quella di Mauro Bassano, quando
ho cominciato a suonare coi Terrantica.
In quella occasione che
cosa ha attirato il tuo interesse?
Senz'altro l'aspetto
insolito, uno strumento di impronta nobile ma con
caratteristiche popolari. Considera che la prima battente di cui
parlo è una vecchia De Bonis abbastanza malandata. Mi hanno
colpito soprattutto la leggerezza e la sonorità.
Nel tuo percorso di
apprendimento c’è stato un momento in cui si è verificata una svolta
?
No, mi è venuto
abbastanza naturale applicare le tecniche di base, anche perché
sono fondamentalmente un chitarrista. In realtà, pur ritenendo
di avere una padronanza tecnica per lo meno sufficiente, la cosa
più difficile per me resta sempre quella di relazionarmi col
"lessico" della musica tradizionale.
Come sei entrato in
possesso della tua prima battente ? hai trovato difficoltà a
reperirla ?
Non è stato
difficile, me ne ha passata una sua Gianluca Zammarelli.
C’è stato qualcuno che
ti ha trasmesso la sua passione, le sue esperienze o al quale ti sei
rifatto come modello di riferimento ?
Sicuramente una
grande influenza l'ha avuta proprio Gianluca, in quanto
appassionatissimo e profondo cultore dello strumento e di ciò
che lo circonda, nel lungo periodo nel quale abbiamo spesso
suonato insieme. Proprio a lui devo la possibilità di rubare con
gli occhi qualche segreto, un paio di buone dritte e la scoperta
del canto alla cilentana. E non è poco...
Hai trovato utile
qualche testo, libro, pubblicazione, cd ecc.. ?
Utile è stata ed è
per me ogni pubblicazione, di ogni tipo. Non sostituiscono
l'esperienza sul campo ma rappresentano un sussidio davvero
prezioso.
Quanto ha contato per te
la musica di tradizione o il rapporto con qualche “portatore” della
tradizione?
Ha contato e conta
moltissimo; non credo alla possibilità di scorporare del tutto
la battente dai suoi entourage culturali e umani originari. E'
uno strumento le cui potenzialità sono state solo in parte
esplorate, che riserva sempre grandi sorprese, ma che non può e
non deve astrarsi dall'impiego in maniera tradizionale-
Ritieni che oggi nel tuo
modo di usare lo strumento tu abbia sviluppato una impronta
assolutamente personale ?
Sinceramente no; il
fatto di utilizzare in ambiti e stili anche molto differenti la
chitarra nelle sue varie forme (classica, acustica, elettrica) e
quindi di conoscerla abbastanza bene mi ha portato a fare delle
"sperimentazioni", ma per ora hanno un peso molto marginale
nell'utilizzo corrente che faccio della battente. Questo sempre
considerando che ogni suonatore o musicista che sia possiede un
suo proprio tocco e un suo proprio stile...
La tua terra, le tue
origini, la tua cultura, quanta parte hanno oggi nell’uso che fai
dello strumento ?
Nella mia terra, il
Lazio, lo strumento semplicemente non c'è... Considerando nella
"cultura" non solo quella della propria tradizione, ma anche
quella che uno si costruisce nelle esperienze della vita, allora
nelle sperimentazioni alle quali facevo accenno di questa c'è
parecchio.
Possiedi una sola
chitarra battente ? Sei affezionato ad uno strumento in particolare
?
Ne ho tre differenti
(una delle quali in prestito a tempo "indeterminato"), penso di
essere affezionato indifferentemente a tutte, come alla massima
parte dei miei strumenti.
Ti è mai balenata l’idea
di costruirtene una ? hai consultato qualche testo o qualcuno ti ha
aiutato o dato delle indicazioni ?
Ci ho pensato, ma
poi ho pensato pure che tanto c'è Alfonso Toscano e a lui
vengono sicuramente meglio... L'idea era magari quella di
costruire o far costruire uno strumento ibrido, che racchiudesse
alcune delle caratteristiche delle varie famiglie della
battente. Chissà che in futuro l'idea non torni a galla.
Il tuo rapporto con il
liutaio ti ha trasmesso qualcosa oltre a fornirti lo strumento ?
Soprattutto una sana
invidia per la capacità di mettere insieme quattro pezzi di
legno e renderli uno strumento, magari rozzo, ma un vero e
proprio strumento.
Hai avviato qualcuno
all’uso dello strumento trasmettendogli la tua esperienza, i tuoi
insegnamenti o la tua passione ?
Non mi è ancora
capitato di avere allievi veri e propri, spesso mi è successo di
passare qualche consiglio, magari sull'uso della mano destra o
sulle accordature possibili.
Hai mai suonato in
pubblico ? raccontami le impressioni della tua prima volta
Suono in pubblico
per mestiere, è qualcosa che mi dà sempre piacere, ma la prima
volta con la battente proprio non me la ricordo.
Se usi lo strumento in
pubblico c’è un tipo di manifestazione alla quale ti piace
partecipare più di un’altra ?
Nessuna preferenza
in particolare; mi capita ancora di avere un giorno un concerto
in abito scuro e il giorno dopo una ronda. Se sono in situazioni
umanamente piacevoli non ho nessuna preferenza per il tipo di
manifestazione.
prediligi l’uso
dello strumento come accompagnamento al canto, come accompagnamento
alla danza oppure come strumento melodico/solista ?
Dipende dalla
situazione e dall'esigenza. Se sono in casa a studiare magari
lavoro di più sull'aspetto che definisci melodico\solista.
con quali altri
strumenti prediligi suonare in assoluto ? qual è per te la
formazione ideale ?
Nessuna preferenza,
anche se il trio con lira e tamburello mi diverte
particolarmente.
l’uso della chitarra
battente ti ha avvicinato a qualche altro strumento ?
Non direttamente;
magari il fatto di lavorare sul repertorio tradizionale mi ha
permesso di approfondire la conoscenza degli altri strumenti e
di verificarne le affinità (non dico quelle organologiche) con
la battente.
hai mai avvertito
l’esigenza di creare una composizione musicale personale ?
Sono pigro, scrivo
praticamente solo su commissione; certo, la suggestione del
suono della battente è forte e qualche effetto c'è stato.
qualcosa che non
ti ho chiesto e che ritieni importante dire.
Una - forse -
banale considerazione: esiste la necessità di allargare la
conoscenza dello strumento, non tanto e non solo in senso
tecnico, quanto in senso culturale. Ogni tentativo di trattare
la tecnica e il repertorio della battente attraverso la guida di
un metodo, magari "colto", è la benvenuta, ma tutto ciò non può
e non deve allontanare lo strumento dal rispetto e dalla
consapevolezza delle sue circostanze storiche e culturali, non
deve prescindere dalla conoscenza dei repertori e degli stili
tradizionali. E' importante sperimentare le possibilità dello
strumento quanto tutelarne le radici, aprire lo strumento a ogni
possibilità tecnica e tecnologica, magari farlo "evolvere", ma
sempre ricordando, in ogni immaginabile e più o meno lecita
"contaminazione" che è e sarebbe bene che esso restasse la
chitarra battente che è. Ma questo penso valga per tutti gli
strumenti cosiddetti "etnici".
Felice Zaccheo
grazie Felice, e buone
sonate !
Alfonso |